Lunedì 3 Ottobre è stata approvata in Consiglio comunale la delibera di adozione della variante che blocca le locazioni turistiche nel centro storico. Si tratta di un provvedimento coraggioso e innovativo messo in campo dall’Amministrazione (in assenza di provvedimenti nazionali annunciati ma per adesso mai attuati) per tutelare l’identità del centro storico e la vivibilità dei residenti.
“Dai confronti e gli approfondimenti svolti nelle Commissioni consiliari competenti e dai dati riportati nella relazioni di accompagnamento alla delibera, emerge con estrema chiarezza come uno degli effetti della costante crescita dell’afflusso turistico, specialmente nei tessuti più tutelati e fragili qual è il centro storico fiorentino, è proprio la perdita progressiva di alloggi da destinare a famiglie, studenti e residenti perché – spiega il presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni – un numero sempre maggiore è stato destinato ad accoglienza turistica.
Riteniamo che stia venendo meno l’equilibrata convivenza fra visitatori e residenti con inevitabili ricadute sull’identità del centro storico per l’irriducibile sproporzione fra la presenza di residenti (veri) e turisti: una perdita di identità del centro storico – continua Pampaloni – che è emersa chiaramente anche nel corso della campagna di ascolto e di partecipazione che hanno preceduto l’adozione del Piano Operativo. Abbiamo quindi sostenuto convintamente la volontà del Sindaco e della Giunta che, pur consapevoli che l’attivazione dei poteri urbanistici non può assolvere in maniera esaustiva all’auspicata regolazione delle varie forme di ricettività extra alberghiere, ha voluto con questa delibera utilizzare comunque gli strumenti a propria disposizione per mitigare la condizione di fragilità che caratterizza buona parte del centro storico patrimonio mondiale UNESCO. Ma è chiarissimo a tutti che, per affrontare il problema del sovraffollamento turistico e degli effetti amplificativi prodotti dalle locazioni turistiche brevi, è indispensabile un’iniziativa governativa o parlamentare. A tale proposito ci sono tantissime buone pratiche che sono state adottate in giro per il mondo da Amsterdam a Parigi, da Berlino fino ad arrivare all’ultimo provvedimento della città di New York. Nel nostro ordine del giorno ci siamo chiesti come mai non fosse possibile estendere semplicemente la cosiddetta Legge Venezia, che introduce un’articolata disciplina di regolamentazione ma, inspiegabilmente, solo per città di Venezia. Ad oggi dal Governo – conclude il presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni – non abbiamo che confuse e pasticciate proposte di legge che sono ben lontane dalle richieste dei sindaci (di ogni orientamento politico), che chiedono di individuare strumenti davvero efficaci da affidare ai Comuni per regolamentare le locazioni turistiche brevi. Evidentemente alla destra di Governo non interessa (o più semplicemente non è in grado) trovare strumenti per porre un freno alla turistificazione dei centri storici e dare una risposta concreta e urgente all’emergenza abitativa che coinvolge famiglie e studenti”.